martedì 8 aprile 2025

musubi

l'arte di legare le pietre
corso da Arte Factum

lunedì 7 aprile 2025

my year in books - 29/2025

Atti umani
Han Kang

Romanzo profondo sulla violenza e la memoria collettiva, per dare voce a un evento storico censurato e dimenticato, semisconosciuto al mondo occidentale: il massacro di stato di Gwangju in Corea del Sud del 18 maggio 1980.

Sette giorni di lettura per sette capitoli interconnessi, sette storie durante e dopo l’evento, sette prospettive diverse di chi c’era: c’è la storia del ragazzo che vede morire l’amico durante le manifestazioni, c’è l’anima dell’amico in attesa di staccarsi dal suo corpo che racconta la disumanità con la quale vengono trattati i cadaveri, c’è la madre del ragazzo che dopo trent’anni non ha ancora trovato la pace, c’è la redattrice che si era presa cura dei corpi insieme al ragazzo e che cinque anni dopo rivive tutto attraverso un racconto censurato, c’è l’operaia e il prigioniero che decenni dopo ancora non riescono a dimenticare le torture e cercano di capire come sopravvivere con quei ricordi.

E infine c’è la scrittrice, vissuta a Gwangju fino al 1979, scampata agli eventi per pura fortuna, che si documenta per raccontare questa storia, per tentare di ridare dignità alle tante vittime.

Capisco la grandezza di questo libro, necessario e importante per far conoscere e non dimenticare, ma per me è stata una lettura troppo difficile e dolora per l’intensità emotiva, per la violenza, per i dettagli troppo crudi. Un libro pesante e a volte di difficile comprensione. Ecco perché solo tre stelle, pur ammettendo che non può reggere il paragone con altri libri a cui ho dato lo stesso punteggio.

3/5

GDL Desperate Readers

domenica 6 aprile 2025

my year in books - 24/2025

 Dimmi di te
Chiara Gamberale
non è un romanzo
è un dialogo, una intervista della protagonista
(l'autrice stessa direi
visto la forte impronta autobiografica)
a sei personaggi del suo passato
le stelle polari della sua adolescenza
alle quali chiedere
dimmi di te
una lettura che non è riuscita a scendere abbastanza nel profondo
da farmi chiedere "e io come ho fatto?"
forse anche per la scrittura un po' troppo complicata e confusa
che non scorre, almeno nella prima metà del libro
una lettura che mi lascia poco:
una speranza disattesa sul nome di Bambina
un colpo al cuore sul finale
qualche frase potente
2/5

giovedì 3 aprile 2025

my year in books - 23/2025

 Genie la matta
Ines Cagnati
un romanzo breve ma potente
che trasuda sofferenza e spacca il cuore
mesto e struggente
sul dolore senza colpa
sulla sofferenza e la rassegnazione
sulla paura dell’abbandono
sull'amore innocente e incondizionato di una figlia nata da uno stupro
verso la madre silenziosa e sofferente
chiusa nel mutismo come unica forma di difesa verso gli altri
insensibili e gratuitamente crudeli
una storia dolorosa e indimenticabile
con qualche colpo di scena emotivamente pesante
sullo sfondo la vita campestre
scandita dai ritmi della terra di cui si percepiscono gli odori
dai lavori agricoli
dagli animali (anche la sfortunata vaccherella Rose resta nel cuore)
una narrazione semplice ma originale
un linguaggio conciso e asciutto, ritmico, a tratti poetico
di frasi brevi, cantilenanti, spesso ripetute e (forse troppo) spezzate
4/5
GDL Baandbooks